venerdì 14 settembre 2018

Sulle tracce di Leuko'

Ricordando Bianca Garufi nel centenario della nascita.
Interverranno il Dott. Riccardo Mondo, la Prof.ssa Marinella Fiume e la Prof.ssa Fulvia Toscano.
Invito alla VIII edizione di Naxoslegge
ore 16.00 22 Settembre 2018
Sala consiliare del Comune di Letojanni, ingresso libero.

Bianca Garufi, di origini siciliane nacque nel 1908 e visse a Roma lungo il '900. Analista, Poetessa e Letterata raffinata, la sua doppia anima letteraria e analitica caratterizzò la storia italiana, lasciando un'eredità clinica e culturale di rilievo.
Musa ispiratrice di Cesare Pavese scrisse con lui a quattro mani il romanzo "Fuoco Grande" pubblicato nel 1959. Nello stesso periodo discusse la prima tesi di laurea su Jung.
Vicepresidente della IAAP e Caposaldo della Psicologia Analitica espresse nella pratica clinica il suo amore per le immagini e la passione per il fare anima.
Di rilievo il suo precoce apprezzamento per l'opera di James Hillman con cui iniziò a partire dagli anni '70 un'assidua collaborazione.
Madrina nella diffusione della Psicologia Archetipica favorì la traduzione e la diffusione degli scritti di Hillman in Italia.

giovedì 14 giugno 2018

Comunità immaginale



Vivere è viaggiare, non ci sono dubbi, conosciamo la nostra essenza solo nel trasformarci continuamente, nel divenire di un viaggio. Immaginate il viaggio di una donna dallo spirito irrequieto, Olga Frobe Kapteyn, nella Svizzera del secolo scorso. Vuole realizzare uno spazio di incontro tra spiriti illustri, una comunità sapienziale,  simile a quelle che nella scia delle Tradizioni filosofiche, esoteriche e misteriche hanno attraversato i secoli. La sua fervida immaginazione vuole creare un ponte tra Oriente e Occidente, con una pennellata creativa sogna miscele inedite tra le cromature della conoscenza. L’immaginazione creatrice la spinge a costruire un Convivio, Rudolf Otto, mentore che non vedrà mai questo luogo, la indirizza e le dona un destino con un nome: Eranos . Alla realizzazione di questo progetto, Olga Frobe Kapteyn dedicherà il cuore della sua vita. Gli incontri di Eranos hanno edificato, anno dopo anno, una comunità immaginale, che ha condiviso il dono di uomini ispirati dal desiderio di una conoscenza profonda del senso ultimo della condizione umana.
 Da GENIUS LOCI E COMUNITA’ IMMAGINALE di Riccardo Mondo

martedì 12 giugno 2018

Gli infiniti volti del maestro

Dalla prefazione di Riccardo Mondo

Questo volume di Enkelados si sviluppa su quel confine sottile dell’esperienza che è il ricordo del maestro, ne consegue tanto una testimonianza storica quanto una memoria immaginale. Qui ricordiamo e onoriamo alcuni degli uomini e delle donne che, seguendo soprattutto le suggestioni derivanti dalla Psicologia Analitica, hanno interpretato tale figura immaginale dagli infiniti volti. Maestri eterei, spiriti inquieti, maestri della diversità e della provocazione, avvertiti come una necessità nel gruppo degli allievi. Hanno un ruolo fondamentale per generare gruppalità, istituzioni, aree di ricerca. Inspiegabilmente la loro parola porta commozione anche per i più deboli, i cinici senza più speranza. Ognuno di questi ha permesso di risvegliare in noi, quel qualcosa che giace sopito, quel “fuggevole apparire dell’angelo”. Noi ricordando loro, riprendiamo i fili di un dialogo, che solo l’immagine archetipica della relazione maestro-allievo può nutrire…

martedì 3 aprile 2018

Il suicidio e l'anima

L'IMPA vi invita al 4° incontro del ciclo Ars Hillmaniana 2018
"Archetipi che curano" condotto da Riccardo Mondo, che si
terrà Venerdì 6 aprile alle ore 18,00 presso l'Aula Magna
del Liceo Scientifico Boggio Lera, Catania.

Ultimo incontro: Partecipazione Gratuita

Segue il programma del quarto seminario, "Il suicidio e l'anima"

In apertura Improvvisazioni musicali a cura del gruppo Albafar: Pier Paolo Alberghini (contrabbasso), Salvo Barbagallo (Sax), Fulvio Farkas (Tabla), Gabriele Mallimaci (Chitarra)

Letture: Rossella Jannello
Presentazione: Giusi Porzio
Testo: Gabriele Ajello
Trasparenze: Antonella Russo
Amplificazioni : Giancarlo Magno
Trame: Lino Ancona

Improvvisazioni drammaturgiche di Gabriele Ajello, Clara Raciti e Vincenza
Cannella.


Per informazioni e iscrizioni:

info@cipameridionale.it - 3881476576 - 3207171331


Qui la locandina completa:
http://www.impacentrostudi.it

Evento su facebook:
https://www.facebook.com/events/1771853493120225/

martedì 13 marzo 2018

IMPA Istituto Mediterraneo di Psicologia Archetipica

Siamo giunti al terzo atto del ciclo di seminari “Ars Hillmaniana: gli Archetipi che curano” organizzato dal CIPA Istituto per l’Italia Meridionale e dall’IMPA Centro Studi di Psicologia Archetipica.
Il tema che è stato trattato venerdì 9 marzo è scomodo, complesso, fondante il nostro lavoro di psicoterapeuti.
Il testo che è stato analizzato è “Al di sopra del malato e della malattia” di Adolf Guggembuhl-Craig. Ci collochiamo nella costellazione dell’Archetipo del Guaritore Ferito e l’Autore approfondisce mirabilmente il tema del Potere, con i suoi significati ombrosi, nelle professioni d’aiuto, attraverso l’analisi dell’archetipo e delle sue manifestazioni.
L’Archetipo pretende, nella sua polarizzazione, che il terapeuta abbia consapevolezza delle proprie ferite, della possibilità di essere portatore di malattia e smarrimento; quando prevale il fenomeno del potere, del senso di superiorità, l’Ombra irrompe e l’Archetipo si scinde.
L’onnipotenza che ne deriva allontana il terapeuta dal proprio ruolo, sprofondandolo in identificazioni ombrose quali quelle dello Stregone Onnisciente o del Ciarlatano o ancora del Falso Profeta nei quali la ricerca di influenza e potere prevalgono sul percorso di accudimento e di cura dell’altro. La tecnica, la cultura, l’esperienza allontanano il terapeuta dal proprio disagio, permettendogli di difendersi dalle proprie fragilità e incertezze e rendendolo inconsapevole ostaggio della propria ombra.
La scissione dell’archetipo nel paziente determina una proiezione del guaritore interno sul terapeuta con disinteresse per la cura, dipendenza infantile, deresponsabilizzazione; nel terapeuta, invece, vengono proiettati sul paziente i contenuti di malattia, debolezza, fragilità.
Un terapeuta senza ferite non può accogliere l’immagine di guarigione che il paziente mette in campo nella terapia.
Riccardo Mondo, Psicologo Analista, Docente e Didatta del CIPA, Direttore Editoriale di Enkelados, oltre che vera e propria Anima dell’IMPA Centro Studi ha fatto, come da tradizione, da collante nella polifonia di contenuti ed evocazioni immaginali che gli ospiti hanno presentato sul tema.
Il primo intervento è stato a cura di Marisa Capace, Videomaker ormai conosciuta ed ammirata da tutti noi per le sue performance visive.
Erwin Panofsky, storico dell’arte e massimo esponente della iconografia, così scriveva “ … in un’opera d’arte la forma non può essere disgiunta dal contenuto: la disposizione delle linee e del colore, della luce e dell’ombra, dei volumi e dei piani, per quanto incantevole come spettacolo, deve essere intesa come portatrice di un significato che va al di là del valore visivo…”.
Marisa Capace riesce sempre a raggiungere lo scopo, a consegnarci in immagini, suoni, parole, attraverso i suoi video, quei significati e quei contenuti dell’“oltre” che arricchiscono e stimolano il gruppo predisponendolo alla prosecuzione dei lavori.
Rosy Ingrassia, Psicologo Analista, Docente e Didatta del CIPA, che vive e lavora tra Marsala e Palermo, ha fatto una puntuale revisione del testo prestando particolare attenzione ai punti salienti, ma cercando anche di trasmettere, attraverso immagini suggestive ed interessanti collegamenti alchemici, lo scopo di Guggembuhl-Craig, che non è quello, semplicemente, di interessare culturalmente il lettore, ma piuttosto costringerlo a rivolgere l’attenzione alla propria interiorità, ad esaminare le dinamiche più profonde e oscure che lo riguardano.
Successivamente Salvo Pollicina, Psicologo Analista del CIPA e Presidente dell’IMPA Centro Studi, come d’abitudine ormai consolidata, con la particolare sensibilità che lo caratterizza, ha dato la sua lettura in trasparenza, cercando tra le pieghe del testo nuovi contenuti, elementi che tra luci ed ombre fanno capolino, elementi che aggiungono sempre valore e sostanza, senza mai scadere nel banale. Le sue riflessioni sono state centrate, alla luce del tema dell’ombra e della sua rimozione, sul confronto tra conflitto e scontro, sia nella dimensione interiore che nelle sue possibili ripercussioni nel rapporto con il Mondo, la Società, il Collettivo.
Momento centrale della serata sono state le Amplificazioni e gli approfondimenti fertili e stimolanti di Caterina Vezzoli, Psicologo Analista, Didatta, Docente del CIPA, Vice Presidente della Philemon Foundation, che vive a Milano. Pilastro indiscusso nonché punto di riferimento della nostra Associazione, motore di iniziative culturali e cliniche a tutto tondo, vero e proprio Ministro degli Esteri con i suoi innumerevoli contatti in tutto il mondo, grazie ai quali ha dato respiro internazionale e spessore culturale all’Istituto Meridionale.
Infine arriva il momento della Penelope, Francesca Picone, Psicologo Analista, Didatta e Docente del CIPA, Vice Presidente della Scuola del CIPA Meridionale, che vive e lavora a Palermo, altro fondamentale pilastro dell’Associazione, instancabile organizzatrice, presenza costante e creativa nelle innumerevoli iniziative che l’Istituto Meridionale mette a disposizione di soci e allievi. Francesca Picone ha offerto all’uditorio la sua sottile trama immaginale, consapevole, anche alla luce dei lavori presentati, che Hermes, lo Psicopompo, ci ricorda che inganno e astuzia sono necessari, che non è possibile pensare di saturare del tutto gli argomenti trattati, che, piuttosto, l’insaturo pretende alla fine che il tutto sia disfatto, che bisogna sempre ricominciare.
Come da copione, i lavori si sono conclusi con le Improvvisazioni Drammaturgiche di Gabriele Ajello, Psicologo Analista e Docente CIPA, nonché videomaker, regista e attore teatrale, che vive e lavora a Palermo, coadiuvato dagli allievi Agata Maugeri e Antonio Di Stefano.
Nella drammatizzazione si è realizzata la fusione tra immaginazione e azione, sia nel senso più letterale, in quanto fisicamente i corpi dei partecipanti al gruppo o degli attori sul palcoscenico si muovono, parlano ed interagiscono tra di loro, sia in senso metaforico, poiché attraverso il corpo si moltiplicano le immagini. E Gabriele Ajello ha restituito al gruppo la sua lettura immaginale del Testo attraverso movimenti, dialoghi, azioni nei quali la logica aristotelica perde consistenza, l’immagine coincide con l’agire, la drammatizzazione diventa frammento onirico.
Giuseppe Castagnola







martedì 27 febbraio 2018