Questo volume di Enkelados si sviluppa su quel confine
sottile dell’esperienza che è il ricordo del maestro, ne consegue tanto una
testimonianza storica quanto una memoria immaginale. Qui ricordiamo e onoriamo
alcuni degli uomini e delle donne che, seguendo soprattutto le suggestioni
derivanti dalla Psicologia Analitica, hanno interpretato tale figura immaginale
dagli infiniti volti. Maestri eterei, spiriti inquieti, maestri della diversità
e della provocazione, avvertiti come una necessità nel gruppo degli allievi.
Hanno un ruolo fondamentale per generare gruppalità, istituzioni, aree di
ricerca. Inspiegabilmente la loro parola porta commozione per i più deboli, i
cinici senza più speranza. Ognuno di questi ha permesso di risvegliare in noi,
quel qualcosa che giace sopito, quel “fuggevole apparire dell’angelo”. Noi
ricordando loro, riprendiamo i fili di un dialogo, che solo l’immagine
archetipica della relazione maestro-allievo può nutrire. Dialogo necessario
quanto imprescindibile, poiché non esiste maestro senza un discepolo che lo
alimenti, nella umana necessità del trasmettere e tramandare.
Riccardo Mondo
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